Crisi pesche, la testimonianza di Luciano: «Prezzi bassi e costi in aumento: sono stato costretto ad abbattere»
Luciano Galli ha una bella azienda fruttiviticola di circa 22 ettari sulle colline di Riolo. Negli ultimi 4-5 anni però si è trovato, un passo alla volta, ad espiantare circa 12 ettari di frutteto, di cui gli ultimi due proprio quest’estate. «Da sette anni le cose vanno male, non riuscivo più a sostenere i costi sempre in aumento - racconta - e gli alberi intanto cominciavano ad invecchiare, senza contare i danni dei caprioli. Recintare il podere è una spesa enorme che non posso permettermi. Ho ereditato l’attività dalla mia famiglia - aggiunge Luciano - e mi è dispiaciuto espiantare il frutteto a cui ero particolarmente legato, ma come si fa? Lavorare per passione 12-13 ore al giorno per due-tre euro all’ora più che volentieri, ma rimetterci no».
E così un po’ alla volta il seminativo ha sostituito pesche, susine e albicocche che in collina sono particolarmente pregiate. «Appena avrò il denaro necessario convertirò tutto in vigneto, ma anche qui non è facile: ottenere i finanziamenti è complesso, figuriamoci delle agevolazioni».
Oggi il vigneto è di 9 ettari e Luciano fa tutto da solo, perché per gestire un vigneto moderno servono meno braccia. «Si raccoglie tutto a macchina - conclude - e le potature si fanno un po’ alla volta in inverno». (ba.fi.)