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Giovedì 19 dicembre alle 21 al Teatro Masini Paolo Cevoli porta in scena Il sosia di lui dove è nei panni del sosia di Mussolini. Estate 1934. Riccione. Un idro-volante trimotore modello Sa-voia Marchetti 66 plana sulle quiete acque del mare Adriatico. Una folla festante raggiunge il velivolo a nuoto o in moscone.
Dopo pochi minuti, dalla cabina di pilotaggio, esce un uomo. Camicia bianca, cappello da ma-rinaio, mascella volitiva. Musso-lini Benito. Venuto a Riccione per ricongiungersi con la sua famiglia e trascorrere qualche giorno di riposo nella villa di proprietà. La folla è in delirio. Il meccanico di bordo però ha no-tato che uno dei motori Fiat A24R ha qualche problema. Vie-ne chiamato un meccanico loca-le. Pio Vivadio detto Nullo. Di professione meccanico. Figlio di enne-enne allevato dalle suorine. Di fede politica anarchica. Di carattere ribelle. Mentre sta lavo-rando sul motore ingolfato, due bambini lo scambiano per il loro papà. Sono Romano e Annama-ria Mussolini. Figli di Rachele e Benito. Anche un gerarca fasci-sta, membro dell’OVRA, la po-tentissima polizia segreta, si ac-corge di questa somiglianza. Ar-resta il meccanico Vivadio e lo trasforma nel sosia del Duce. Nullo sostotuirà Mussolini a inaugurazioni, ricevimenti, cene di gala. Tutto procede per il me-glio. Fino alla inevitabile confu-sione fra attore principale e con-trofigura. Ed al fatidico 25 luglio 1943.
Paolo Cevoli ha scritto questo testo teatrale per raccontare la sua Riccione degli anni ’30 e ’40.
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