RAVENNA | Consulta del volontariato: «Ogni anno nascono nuove realtà»

Ravenna | 27 Settembre 2013 Cronaca
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Dai disagi legati al cibo all'integrazione, dai problemi causati dal morbo di parkinson al sorriso dei clown che animano le giornate dei bambini in ospedale. Sono solo alcuni degli aspetti su cui si concentrano le attività di volontariato portate in piazza sabato 21 settembre in occasione della festa delle diverse associazioni che appartengono alla Consulta.



«E' stata di sicuro l'edizione più partecipata - spiega il direttore della Consulta del volontariato Paolo Danesi - e sono oltre cinquanta le associazioni che hanno aderito». Tanti i volontari presenti per la prima volta, perchè, come ha spiegato Danesi «in un periodo di crisi come quello attuale sono molti quelli che si avvicinano al mondo del volontariato. Questo fa sì che ogni anno nascano dalle quattro alle cinque associazioni». Tanti i «debuttanti» tra cui «Gli amici di Ale», un'associazione nata nel 2012 in ricordo di Alessandro Zanchini che si occupa di animali. «Questa manifestazione - spiega Mirko, uno dei soci -, è un modo per farci conoscere. Il 4 ottobre festeggeremo un anno dalla fondazione e abbiamo già dato cinque gatti e cinque cani in adozione».
Lo stesso spirito di volontariato anima, a pochi metri di distanza, lo stand dell'associazione «Soli a 4 zampe», il gattile presente in città da 21 anni, ma solo da 10 convenzionato col Comune. «Sono almeno sette anni che partecipiamo - racconta la presidente Lorella Sirotti - e ben vengano iniziative come questa, perchè aiutano a farci conoscere. Negli ultimi tempi i costi sono aumentati e i soldi non bastano mai. Al momento abbiamo circa 120 gatti e per gestirli servono molte risorse».  
Se l'attività del gattile è nota a tutti, meno conosciuta è l'opera della onlus «Allergia Latex», nata dall'esigenza di una madre che doveva far operare una figlia allergica al lattice. «In questi anni - racconta la fondatrice Severina Mezzanotte - la festa è cambiata in meglio: prima si procedeva per compartimenti stagni, oggi invece c'è maggiore collaborazione tra le associazioni». Dello stesso parere Marinella Gondolini, presidente di «Città Meticcia», che negli ultimi dieci anni non ha mai saltato un'edizione. «Il volontariato - spiega - ha la caratteristica di individuare le necessità prima delle istituzioni ed è importante che si sia creato un momento di socializzazione come questo. La manifestazione permette infatti un contatto diretto con la città e questo ha fatto in modo che sempre più persone ci conoscessero».
Per il quarto anno alla festa in piazza del Popolo hanno partecipato anche i volontari della Guardia Costiera Ausiliaria, un sevizio che oltre al soccorso in mare si occupa di avvistamento incendi boschivi. «La manifestazione - illustra il vicepresidente Giuseppe Curcella - è utile perchè raccogliamo molti nominativi che contattiamo a marzo, quando iniziano i corsi di formazione».
Terzo anno invece per «Il peso della farfalla», associazione nata per affrontare i disturbi alimentari. Spiega Monia Morigi: «La scelta del sabato è stata ottima perchè le persone in giro sono molte. Di sicuro la festa rappresenta una finestra per farci conoscere».
Ha invece un anno e mezzo di età la onlus «Magicamente clown», nata da un'idea della presidente Rita Blacco. «L'obiettivo è quello di portare il volontariato dove ce ne è bisogno - spiega -, in carcere come in ospedale. Ognuno partecipa in base al tempo che ha a disposizione e tra i volontari ci sono anche otto ragazzi di quindici anni».
Partecipa invece per il secondo anno l'associazione «Ravenna Parkinson», nata in città tre anni fa. «Per noi è un modo per avere maggiore visibilità - spiega Lidia Fabbri -. In provincia siamo sottostimati in 2500 persone perchè la gente preferisce chiudersi in casa».
Stesso stand, e stesso tavolo, per l'associazione «Alzheimer Ravenna», nata nel '95 per far fronte, anche qui, alle necessità  di persone con familiari malati. «Partecipiamo da sempre alla festa  del volontariato - spiega Lidia Benedetti - perchè rappresenta una valida iniziativa per avvicinare gli altri. In particolare occorre informare i familiari, spesso impreparati ad affrontare i cambiamenti in cui incorrono le persone malate».

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