PORTO | Sportello unico doganale, le attese degli imprenditori

Ravenna | 14 Aprile 2013 Cronaca
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Gli operatori di import-export, per far entrare in Italia un prodotto proveniente da un paese extracomunitario, possono dover richiedere una serie di certificazioni, oltre alla dichiarazione doganale, che possono arrivare a un totale di 68 istanze di competenza di 18 amministrazioni diverse, trasmettendo spesso le medesime informazioni su materiale cartaceo. E' nato così lo Sportello unico doganale, per poter snellire le pratiche, abbattere i tempi di attesa e ridurre i costi. Il progetto - messo a punto dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - prevede a regime la completa digitalizzazione del processo di sdoganamento delle merci. Una sperimentazione partita a Ravenna per poi andare a regime su tutto il territorio nazionale entro luglio 2014 riguarda le merci soggette a certificazione sanitaria, che utilizza il sistema informatico delle dogane Aida,  per creare un'interfaccia unitaria con il Ministero della Salute.



Si era già parlato nel 2003 di questo progetto, ma soltanto adesso si sono create le condizioni per attuarlo e mettersi in pari con il Nord Europa dove la burocrazia è più snella, come spiega Mauro Minguzzi, direttore delle Dogane di Ravenna: «La regolamentazione è uguale per tutti i Paesi che aderiscono all'Unione europea. Ma ci sono poi le norme di ogni nazione per salvaguardare la salute del proprio Stato. Alcuni porti del nord, come quelli di Olanda e Belgio, destinano spesso le merci all'immissione in altri Paesi e quindi il controllo sanitario può essere rinviato a destino. Ad esempio, Rotterdam lavora circa 4 milioni di containers l'anno, ma solo il 20% rimane in Olanda».
Minguzzi  sottolinea quali sono i benefici dello Sportello Unico Doganale. «Consiste nella possibilità per gli importatori di ridurre i tempi - spiega -. In questo momento la sperimentazione riguarda i rapporti con il Ministero della Salute. Infatti i certificati sanitari rappresentano l'80% dei nulla osta necessari per l'importazione o l'esportazione di un prodotto. L'inter-operabilità è stata attuata in collaborazione con gli uffici di Sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della Salute che si occupano di certificare principalmente i prodotti di origine non animale, i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti, i dispositivi medici. L'altra parte interessata sono i Posti di ispezione frontaliera (Pif) che effettuano i controlli igienico sanitari su animali vivi e prodotti di origine animale, destinati sia all'Italia che all'Unione europea, o anche solo in transito».
A Ravenna l'ufficio non è solo doganale, «ma riguarda anche le accise, ci sono diritti doganali e le vecchie imposte di fabbricazione (ora accise) - spiega il direttore -. Ci occupiamo di circa 90mila dichiarazioni doganali l'anno tra la sede centrale e la sezione territoriale di Lugo-Faenza. Il porto di Ravenna vede un traffico di circa 3.600 navi in arrivo e altrettante in partenza, il flusso legittimo delle merci porta a un volume di affari per  la gestione dei tributi intorno al 1 miliardo e 100mila euro che vanno all'Erario, di cui 700mila euro sono relativi alle accise.  Il nostro ufficio gestisce il 35% di tutti i tributi doganali riscossi e il 55% per le accise».
Il progetto è stato messo in campo da poco, ma gli operatori sono soddisfatti. Alessandro Battolini, responsabile operativo terminal container Tcr, dichiara: «Noi non abbiamo ancora un ritorno diretto a proposito dello Sportello unico doganale, però i primi ritorni positivi sono finalizzati e focalizzati per il controllo congiunto dei container, così possiamo movimentarli una sola volta. E' comunque un importante obiettivo e ci darà la possibilità di velocizzare i tempi di risposta e la movimentazione». Per Francesco Grammatico, della società Archibugi, agenzia marittima di Ancona con sede a Ravenna: «Lo sportello unico si rivolge maggiormente agli operatori della merce. È stato fondamentale il tavolo di lavoro che si riunisce in dogana, ho partecipato alle riunioni, ma al momento non ho riscontrato problematiche segnalate dagli operatori».

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