FAENZA | Lei lo lascia, lui la perseguita e violenta: in carcere un 21enne
Non aveva mai accettato la fine della loro relazione. Pedinarla e perseguitarla con telefonate ed sms non gli bastava più: per questo in un paio di occasioni l'aveva convinta ad aprire la porta di casa e, minacciandola con una pistola, l'aveva costretta ad avere rapporti sessuali. Un'accusa pesante quella mossa da una 35enne dell'Est Europa, di
professione badante, nei confronti dell'ex compagno, un albanese di 21
anni. Lo scorso venerdì 1 marzo gli agenti del Commissariato di Polizia
di Faenza, con la collaborazione della Squadra mobile della Questura di
Ravenna, hanno fermato il giovane.
La donna ha raccontato di aver conosciuto il ragazzo albanese lo scorso anno a Faenz, ad un corso di scuole serali. Dopo un primo periodo di frequentazione, la ragazza si era però resa conto che il fidanzato le raccontava sistematicamente cose non vere e le aveva fatto molte promesse, mai mantenute e, soprattutto, che il rapporto tra di loro non funzionava più. Per questo all'inizio dell'anno, la 35enne aveva deciso di lasciarlo. Da quel momento erano iniziate le persecuzioni da parte dell'ex: il ragazzo la tempestava di telefonate ed sms nei quali si alternavano dichiarazioni di amore e minacce, poiché la ragazza non aveva nessuna intenzione di riallacciare il rapporto. Inoltre il ragazzo si recava tutte le sere sotto casa dell'ex fidanzata, suonando ininterrottamente il campanello, tanto che la giovane, per evitare l'intervento dei vicini, o problemi con la padrona di casa, si vedeva costretta ad aprire la porta.
E' in almeno un paio di queste circostanze che il giovane era riuscito ad entrare in casa e, constatato che la ragazza non voleva ascoltare le sue ragioni, l'aveva ripetutamente picchiata e costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. In particolare, nel corso di una di queste irruzioni, il giovane aveva mostrato alla ex fidanzata una pistola, a chiaro intento di minaccia.
La ragazza è stata ascoltata a lungo dagli inquirenti, mostrandosi subito molto provata, quasi incapace di reagire e sotto shock, oltre a mostrare segni evidenti delle violenze subite, poi riscontrate e certificate anche da personale sanitario del locale nosocomio.
Considerata la gravità della situazione il personale di Polizia si è prodigato per cercare informazioni testimoniali e riscontri, mentre la vittima è stata ricoverata in un luogo sicuro. Sono stati ascoltati amici e conoscenti che hanno tracciato un quadro ancora più chiaro e dettagliato del rapporto persecutorio che, da mesi, viveva la ragazza.
Dopo un'intensa attività investigativa, il giovane albanese è stato rintracciato in via Cavour, nei pressi della sua abitazione, in compagnia di un connazionale. La perquisizione domiciliare ha portato al rinvenimento della pistola descritta dalla ragazza, mai denunciata.
Bajram Shtylla, 21enne albanese, in attesa di rinnovo di permesso di soggiorno, è stato tratto in arresto per detenzione di arma clandestina ed è stato indagato in stato di fermo eseguito d'iniziativa dalla Polizia giudiziaria poiché ritenuto responsabile di violenza sessuale ripetuta e aggravata e stalking, in quanto si era chiaramente evidenziato il pericolo che lo stesso potesse allontanarsi dal territorio nazionale per fare rientro in Albania, come aveva lui stesso riferito ad amici e parenti.
Dopo le formalità di rito, come disposto dall'autorità giudiziaria competente della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna, è stato associato alla casa circondariale di Ravenna. Il gip Guidomei ha convalidato l'arresto.