Solarolo vicino alla fusione con Castel Bolognese
Il Comune di Solarolo e quello di Castel Bolognese guardano alla fusione tra i due enti. Il sindaco Fabio Anconelli ha presentato al consiglio comunale solarolese nella serata di giovedì 30 un ordine del giorno che punta a costituire un gruppo di lavoro intercomunale «allo scopo di produrre uno Studio di fattibilità che analizzi nel dettaglio le opportunità e le criticità dalla fusione tra i due Comuni».
Da tempo si parla di una fusione tra tutti i comuni della Romagna faentina: ma l’ipotesi, caldeggiata dalle associazioni di categoria, non ha mai acceso l’entusiasmo della gran parte dei sindaci del territorio (il video del convegno a Confartigianato Faenza del 18 marzo su www.settesere.it). Così Solarolo e Castel Bolognese hanno deciso di aprire le danze con un atto ufficiale.
Lo studio dovrà evidenziare, tra le altre cose, le modalità giuridico-amministrative con le quali si possa prima di tutto assicurare, anche dopo la nascita del nuovo comune, un’adeguata capacità di rappresentanza alle due Comunità. Lo studio dovrà inoltre ipotizzare una modalità di gestione e suddivisione delle risorse (statali e regionali) che potrebbero sostenere la nascita del nuovo Comune. Andrà inoltre valutata «la tassazione locale attualmente in essere, allo scopo di armonizzare correttamente le nuove entrate tributarie». Da non dimenticare l’analisi dei servizi «terzi», come sportelli delle Poste, farmacie e Stazioni dei Carabinieri, presenti attualmente sui due territori e le eventuali criticità derivanti dalla nascita di un nuovo Comune». Infine, il documento dovrà individuare il modo in cui il nuovo Comune «possa garantire e rafforzare i servizi erogati ai propri cittadini, tenuto conto del conferimento nell’Unione della Romagna Faentina (obbligatorio almeno per Solarolo) di tutti i servizi fondamentali entro il 2018». I risultati dello studio di fattibilità, una volta acquisiti, andranno presentati al Consiglio Comunale di Solarolo, che dovrà valutare l’eventuale attivazione del percorso di fusione tra i due Enti.
Le recenti normative regionali e nazionali hanno introdotto elementi che consentono, in caso di fusione fra due Comuni, di acquisire diversi benefici normativi collegati alla opportunità di ottenere fondi regionali e statali destinati a favorire lo sviluppo dei territori coinvolti.
«Vogliamo conoscere – commenta il sindaco Fabio Anconelli - quali meccanismi è possibile adottare concretamente allo scopo di garantire, effettivamente, ad entrambe le comunità, nel rispetto di una loro pari dignità, gli eventuali benefici che il processo di fusione potrebbe portare attraverso uno studio che ne evidenzi anche le criticità Chi amministra deve avere la capacità di guardare oltre le attuali organizzazioni, allo scopo di valutare ogni possibilità che possa portare beneficio ai propri territori, nella consapevolezza che l’ultima parola rimane sempre ai cittadini»