Musica nelle Aie torna giovedì 5 con l’«Orchestrona»

Faenza | 02 Maggio 2016 Cultura
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Federico Savini
«Se penso allo stato di salute del movimento folk italiano, mi accorgo che in Emilia Romagna tra Musica nelle Aie, il Mei e la scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, di cui festeggeremo il trentennale, abbiamo le realtà più importanti dello Stivale, insieme a festival nati in Umbria, Salento e Sicilia. E poi la storia della nostra folk è particolarissima e ricca, valorizzarla in una grande festa popolare è un risultato di cui andare fieri». Bastano queste parole di Aldo Foschini, uno dei direttori artistici de La Musica delle Aie, per capire di quale credito - anche extralocale – goda la grande festa che tornerà a Castel Raniero di Faenza da giovedì 5 a domenica 8 maggio.
Una festa di tradizioni, cultura, ambiente, musica e comunità, tanto che «A Castel Raniero abitano poco più di cento persone, che per la gran parte risiedono qui tutto l’anno – spiega Matteo Cortesi, presidente dell’associazione di Promozione Sociale Castel Raniero -, ma per la nostra festa il numero dei volontari negli stand e sul percorso supera i 300, con amici che arrivano dalle parrocchie di Errano, Celle e San Ruffillo, ma anche dai rioni faentini e da associazioni amiche come Il Lavoro dei Contadini e le Guardie Ecologiche Volontarie».
La Musica nelle Aie ripartirà, dunque, giovedì 5, con lo stand gastronomico in funzione dalle 19.30 al campo sportivo. «Il menù sarà in linea con quello degli scorsi anni – spiega Matteo Cortesi -, con le portate più apprezzate ei piatti unici per chi volesse assaggiare più cose senza abbuffarsi. Sono molte le proposte per i vegetariani e ci sarà, naturalmente, anche il menù per i celiaci, confezionato da un’azienda certificata, perché su queste cose non si transige. La festa è tanto più quella di una comunità quanto più sono coinvolte anche associazioni benefiche: e allora quest’anno, la domenica a Villa Orestina, ci sarà anche un banchetto della onlus Autismo Faenza, a fianco di Emergency e altre realtà amiche, mentre i 2 euro dell’ingresso al Folk Festival andranno all’Ami, un’associazione serissima che provvede all’assistenza medica in Tanzania».
Ma prima di arrivare al clou del Folk Festival domenicale, giovedì 5 sul palco di Castel Raniero si esibirà l’Orchestrona di Forlimpopoli, emanazione da trenta musicisti della scuola di Musica Popolare romagnola che festeggia i trent’anni, in una serata dedicata al ballo, come sempre all’apertura della festa. «E’ giusto celebrare i trent’anni della scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli – commenta Pietro Bandini dell’organizzazione -, si tratta di un’iniziativa fondante per il movimento folk italiano tutto. Anni fa, riscoprire questi suoni e decidere di preservare la tradizione folk era una vera scommessa. Parliamo di una musica assente dalle radio e arrivata a Sanremo solo di recente, a mò di cameo, ma il movimento è in salute. La musica folk nasce per intrattenere le persone e si suona molto dal vivo, si presta bene a tanti contesti, quindi affronta la crisi del mercato musicale piuttosto bene. Anche l’aperitivo tra le vigne di sabato 7 alle 18.30 sarà con la Pneumatica Emiliano Romagnola e fa sempre parte dell’omaggio alla scuola di Forlimpopoli, e a Stefano Zuffi, che della Pneumatica fu l’anima».
Il lato culturale de La Musica delle Aie prevede anche, veenrdì 6 alle 17.30 a Villa Orestina, un incontro sullo scrittore Antonio Beltramelli, mentre la giornata di sabato 7 sarà da passare nella natura con gli itinerari delle Guardie Ecologiche e della Proloco, oltre alle 39ª podistica di Castel Raniero. Venerdì 6, in serata, suoneranno i calabresi Musicanti del Vento e sabato 7 toccherà a Luca Bassanese. «Due concerti all’insegna dell’energia e dell’impegno per il sociale e l’ambiente – spiega Aldo Foschini -. Bassanese, in particolare, è oggi uno degli ambasciatori del folk più importanti e innovativi in circolazione».
Sabato 7, nel pomeriggio a Villa Agnesina, si tornerà poi a parlare di musica folk, dei festival di settore e dei nuovi progetti. «Il convegno sarà aperto a esperti, appassionati e giornalisti – spiega Aldo Foschini -. Ci sarà Giordano Sangiorgi del Mei e Salvatore Esposito di Blogfoolk, si parlerà della rete dei festival, della Notte del Liscio e del grande successo di Extraliscio, che potrebbe riaprire ai locali questa musica che fa parte del nostro folk. E anche l’infinito dibattito sulla nostra musica da ballo e la sua natura è un segno di vitalità e salute».
Domenica 8 dalle 14 alle 18.30 – con la strada chiusa ma le navette gratuite continue dal PalaCattani – partirà il Castel Raniero Folk Festival, con 22 gruppi da tutta Italia impegnati a suonare nelle aie, nei cortili e nelle case fino alle 18.30. Alle 20 la proclamazione dei vincitori, con il premio attribuito dal pubblico, che potrà votare, e quello della giuria per la prima volta distinto fra gli interpreti della tradizione e gli autori originali. «Anche per questo – precisa Aldo Foschini – sarà massiccia la presenza di cantautori folk la domenica».
In serata sul palco del campo sportivo suoneranno gli Swingari, vincitori dell’edizione 2015 con la loro spettacolare e virtuosistica musica klezmer. Ma si sa che la domenica di Castel Raniero è una giornata da vivere per intero, dalla mattina alla sera, cullati dai ritmi e dai suoni di una tradizione che ci appartiene ancora, se solo lo vogliamo.
 
 
 
 
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