Le attività del Globo entrano in Anima Lugo

Bassa Romagna | 16 Aprile 2016 Cronaca
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Il consorzio Anima Lugo, che oggi conta 80 esercizi commerciali del centro storico, nonostante le difficoltà che attraversano tutte le attività economiche, è pronta ad allargarsi con nuovi associati. E il presidente Franco Bernardi, titolare de Il Trebbo, riconferma, anzi amplia, il calendario di eventi per il 2016.
Bernardi, Anima Lugo si allargherà con l’adesione dei commercianti del Globo?
«Mancano solo le ultime formalità, ma è di fatto già avvenuta l’adesione delle attività commerciali del Globo, eccezion fatta per l’Ipercoop. Così i soci passano da 80 a circa 120 attività e confido che i buoni risultati ottenuti fungano da traino per nuove adesioni».
Dal Vintage ai Buskers, quali sono i principali eventi in programma nel 2016?
«Quella di sabato e domenica è la prima edizione del ‘Lugo Garden festival’. Supporteremo le attività dei Mercoledì sotto le stelle di luglio e torneremo a lavorare sui Buskers per fine agosto e confermiamo Lugo in tavola l’8 e il 9 ottobre, con una formula rinnovata: si chiamerà ‘Lugo Food festival’. Il 15 e il 16 ottobre tornerà il ‘Lugo vintage festival’. Per quanto riguarda le luminarie natalizie, l’iniziativa è subordinata alle entrate economiche di cui potremo disporre nei prossimi mesi».
Sono due le associazioni che operano in centro storico. Da una parte Anima Lugo, dall’altra il Comitato per la valorizzazione del Pavaglione, che ha ottenuto un buon successo col recente «Vinlugo». Non c’è il rischio di pestarsi i piedi?
«Noi abbiamo sempre cercato ogni tipo di collaborazione, mettersi in antitesi è assurdo. Lo scopo comune è quello di promuovere il territorio, partendo dal centro storico per poi ampliare il raggio di azione. Sulla mancata collaborazione… beh, devo ancora capirne la ragione. I commercianti del Pavaglione sono associati solo in minima parte ad Anima Lugo. Con Vinlugo hanno ottenuto un grande successo, ne sono contento: questo porta vantaggio a tutti. Con la collaborazione si potrebbe allargare la platea delle cantine, qualificare l’evento... Anche alla Pro Loco abbiamo sempre offerto la nostra collaborazione».
L’assessore Simonetta Zalambani, che per il Comune di Lugo sedeva nella cabina di regia su queste iniziative, ha rassegnato le sue dimissioni dalla giunta. Una grave perdita?
«Un punto di riferimento importante, su cui si è spenta la luce. Non mancano le persone che si occupano di queste iniziative, ma un referente ben preciso era fondamentale. Ci siamo confrontati fin dall’inizio, condiviso molte idee e raggiunto buoni risultati».
Ora la delega è passata al sindaco Davide Ranalli. Vorreste un nuovo assessore dedicato a questa delega?
«Tutto sommato la cabina di regia di Lugo, come quella della Bassa Romagna, funziona».
Il suo mandato scadrà tra meno di un anno. Si potrebbe ricandidare alla guida di Anima Lugo?
«No, si tratta di un impegno importante che si somma al nostro lavoro. E’ giusto che si faccia avanti qualcun altro».
Il coordinamento dei consorzi della Bassa Romagna ha, secondo lei, dato qualche risultato?
«Quello più importante è che sia nato un organismo di rappresentanza politica che raggruppa più di 400 attività, destinato ad aumentare, che può far sentire il proprio peso sulle decisioni più importanti. Con la rete possiamo dare continuità alla programmazione ed evitare sovrapposizioni. E con la rete sono nati i buoni dispensati dalle aziende da spendere negli esercizi del comprensorio: una iniziativa che sta dando buoni risultati, oltre le aspettative. In questi giorni stiamo facendo un consultivo di tutte le attività messe in campo, da presentare al presidente dell’Unione Piovaccari.  Anima Lugo è la capofila, dal momento che alcuni consorzi sono nati solo un anno fa».
Spesso si parla di ripresa ma, secondo lei, qual è lo stato di salute del commercio nei centri storici?
«E’ ancora allarmante, ci sono segnali positivi, ma non si vede la fine del tunnel e le statistiche ci parlano ancora di un saldo negativo tra attività aperte e cessate».
Come uscirne?
«Con un pizzico di presunzione, l’arma migliore è proprio questa: i  percorsi condivisi». (s.sta.)
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