Sandro Bassi
«Stili di vita europei attraverso la ceramica» è il titolo e il tema della prossima mostra del Mic di Faenza (inaugurazione venerdì 22 alle 18), che resterà aperta fino all’11 settembre. Si tratta di un’esposizione itinerante, curata dal Mic ma facente parte di un progetto europeo che coinvolge altri undici paesi e nove musei (Belgrado, Selb, Valencia, Stoke on Trent, Tallin, Riga, Praga, Lubiana) che hanno prestato i duecento oggetti in mostra. Mostra che, avendo carattere anche (e soprattutto) socio-antropologico, espone, a fianco delle ceramiche, mobili, arredi domestici, dipinti, tessuti e fotografie. Curata da Claudia Casali e Valentina Mazzotti, prima di approdare a Faenza la rassegna è stata allestita in Serbia, Germania e Spagna. Dopo settembre passerà all’Inghilterra, poi all’Estonia e infine alla Lettonia.
La mostra inizia col barocco, stile che ha visto Faenza protagonista con i suoi «Bianchi» richiestissimi da nobili, corti e regge di tutta Europa; per il secolo successivo sono esposti invece i servizi, soprattutto in porcellana (materiale di antica invenzione cinese ma «riscoperto» dai tedeschi di Meissen appunto a inizio ’700), legati alla diffusione di bevande esotiche come caffè o cioccolata; altro importante materiale che rivoluzionerà le abitudini dalla seconda metà del secolo in poi è la terraglia, più economica della porcellana ma altrettanto adatta a esprimere l’eleganza del neoclassico. Per l’Ottocento ci sono i pezzi che riflettono il nuovo gusto di «revival» storico (neo-rococò, neo-rinascimentale) e di orientalismo, soprattutto giapponese: sono gli oggetti della nuova borghesia europea che cerca una mondanità non disgiunta dalla praticità. Ovvio che il secolo più stimolante sia il ’900, con le sue conquiste liberty e poi déco, quando la ceramica entra a far parte dell’architettura e del design e quando entra nelle case di tutti; per il secondo dopoguerra c’è la ceramica, divenuta mezzo espressivo scultoreo, ma ci sono anche le piastrelle industriali, con tutto il loro portato di innovazione igienica ed economicità. Infine si arriva al Duemila, con la produzione in campi mai visti prima, bio-medici e tecnologici, da quello elettromeccanico a quello spaziale.
Dal 22 aprile, da martedì a domenica, orario continuato 10–19.