Ravenna, la candidata Michela Guerra: «Prima la squadra di alto livello, poi la lista»»
«In queste ore lavoriamo ai quattro o cinque nomi attorno ai quali comporre la possibile giunta da presentare prima delle elezioni» spiega Michela Guerra, che dopo la bagarre interna al Movimento 5 stelle sull’utilizzo del simbolo, si è rimboccata le maniche per recuperare il tempo perso e presentarsi, con una lista civica, alle urne delle comunali che apriranno, anche se la data non è ancora ufficiale, il 5 giugno.
«Tra venerdì e sabato tornerò ad interpellare questi professionisti per presentare un esecutivo di alto profilo. Se non ci riuscissi, allora non varrebbe la pena nemmeno presentarsi alle elezioni. Dal punto di vista dei candidati, i nomi ci sono: salvo poche defezioni, sono gli stessi che avevano dato la propria disponibilità a correre col simbolo del Movimento 5 stelle.
Lunedì, a bocce ferme, terremo un’assemblea per dire ai nostri sostenitori ‘cosa vogliamo fare da grandi’. Poi convocheremo una conferenza stampa per informare tutti».
Guerra, quanto vi costerà la perdita del simbolo del Movimento?
«Tutto è nato per un problema burocratico tra quattro gatti nello scantinato. Certo, qualcosa abbiamo perso, ma diverse delle personalità contattate per far parte della giunta non si sarebbero messe in gioco col simbolo del Movimento. Sotto questo punto di vista, si tratta di un’opportunità in più».
Ora come lavorerete per recuperare il tempo perso?
«Sono stati mesi difficili, ma abbiamo impiegato questo tempo per studiare gli altri e mettere a punto i temi più sentiti dai ravennati».
Che impressione le hanno fatto, fino ad ora, i suoi avversari?
«Maurizio Bucci mi è sembrato il più coraggioso. Il candidato Pd è piuttosto contenuto, forse perché non sente il bisogno di fare grandi cose. Stimo Raffaella Sutter, ma non mi ha sorpresa, viene dal Pci. Massimiliano Alberghetti è non pervenuto come Alvaro Ancisi, oramai all’ombra della Lega. Neri? Non conosco nulla di lui».
Cambia il simbolo, ma non cambiano le priorità?
«Corro per il ballottaggio e per la vittoria. Le priorità sono sempre quelle. Al primo posto metto il rilancio del turismo, al secondo le politiche culturali e al terzo il lavoro. Grande attenzione anche al tema della sicurezza, ma si tratta di una funzione che non compete direttamente alla figura del sindaco».
Qualche anticipazione sul nome della lista?
«E’ presto. Ma ho chiesto ai grafici di mettere a punto un nome e un logo che riprenda le nostre priorità, ma senza ammiccamenti al Movimento».
Pietro Vandini, figura centrale del Movimento 5 stelle, non si candiderà. Un patrimonio che andrà perso?
«Nutro grande stima verso di lui. In cinque anni di consiglio comunale ha maturato una grande esperienza che lo ha fatto crescere, ma sono sicura che non mancherà di farci avere il suo apporto. Capisco anche la necessità di riposarsi dopo il mandato in consiglio e il lavoro per ricomporre le diverse anime del Movimento».