«Anche altri colleghi imprenditori portuali hanno sollevato il problema che da tempo ci troviamo ad affrontare e cioè quello di una forte penalizzazione a causa dello scarso pescaggio dei fondali del canale Candiano. Lo segnaliamo oggi perché forse si sono create le condizioni per un più razionale progetto di dragaggio, nell’auspicio che il commissario, Contrammiraglio Giuseppe Meli, possa quanto prima occuparsene». E’ quanto afferma Aldo Fiorini, direttore dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna.
«L’attuale pescaggio - spiega Fiorini - ci impone di lavorare con navi più piccole e costi più alti. A volte siamo costretti ad allibare su altre banchine, con costi vivi di mezzo milione all’anno. E’ una condizione che mina la nostra competitività, quella del porto in generale e, a ricaduta, ha effetti negativi su tutto l’indotto che rappresenta una consistente quota del Pil ravennate».
Nel solo mese di gennaio, nel porto di Ravenna sono state sbarcate 580 mila tonnellate di prodotti metallurgici. Si tratta, in particolare, di coils provenienti da Taranto, Cina e Iran.
I coils sono tutti diretti allo stabilimento Marcegaglia di via Baiona, il più grande complesso metallurgico e il più importante polo logistico e intermodale del Gruppo, che occupa oltre 800 addetti con un impatto sociale ed economico su Ravenna di particolare rilevanza.