Unigrà lancia Risolì e nuovi investimenti
Nuovi investimenti e nuovi prodotti per continuare a crescere. Dopo aver lanciato nei mesi scorsi la linea vegetale OraSì (latte e derivati a base di soia e riso), Unigrà di Lavezzola (Conselice) ha presentato al Sigep il nuovo Risolì, un’alternativa vegetale di alta qualità al burro. «E’ un prodotto nato dalla collaborazione col noto chef pasticcere Luca Montersino che aveva questa ricetta in mente da tempo, ma non riusciva a realizzarla tecnicamente - spiega Gianmaria Martini, amministratore delegato di Unigrà -. Noi ci siamo riusciti perché siamo leader del settore in Italia (e non solo, ndr) e dunque abbiamo macchinari tecnologicamente all’avanguardia. La peculiarità di questo prodotto è che contiene tre grassi molto pregiati, vegetali e costosi: olio d’oliva, burro di cacao e olio di riso. Dal punto di vista dell’utilizzo è molto versatile».
Risolì si aggiunge dunque alla linea vegetale OraSì, lanciata nella seconda metà del 2015. «Siamo soddisfatti dell’aspetto qualitativo - continua Martini -, ma per giudicare da quello quantitativo è ancora presto».
Questi prodotti si innestano in una serie di ampliamenti delle linee che Unigrà ha lanciato nel 2015: «Abbiamo fatto un ampliamento importante della gamma dei preparati per la pasticceria e per la panificazione - espone l’amministratore delegato -. Abbiamo novità su pasta di zucchero, creme idrate ed è entrato in funzione un nuovo impianto per la tostatura della nocciola che ci permettere di chiudere interamente il ciclo produttivo dei preparati per le creme spalmabili».
Tante novità, dunque, non figlie del caso, ma dei numeri e di una chiara filosofia aziendale. «Spendiamo oltre 20 milioni di euro l’anno in investimenti - snocciola Martini -. Abbiamo raggiunto un fatturato di circa 500 milioni di euro e diamo lavoro a 450 persone con un trend in crescita».
Crescita dettata dalla posizione di leadership in Italia in questo settore, ma anche figlia di un aumento dell’export, ormai giunto «al 35% delle vendite totali - analizza l’ad -. Se consideriamo i soli prodotti per l’artigianato oltre il 50% sono destinati all’estero. Il mercato di riferimento è ormai globale. In Europa siamo forti in Spagna, mentre le sanzioni alla Russia ci hanno creato problemi in quell’area. Va bene l’Europa dell’Est con Polonia e Repubblica Ceca, mentre in Sud America ci danno soddisfazioni Cile, Perù e Brasile. Stiamo sviluppando molto il business nel Sud Est asiatico, dove ci sono tanti Paesi con interessanti tassi di crescita».
Ed è proprio lì che sorgerà un nuovo stabilimento. «Inizieremo la costruzione dello stabilimento in Malesia», conclude Martini. Costerà 40 milioni di euro e porterà nuova occupazione per circa 100 lavoratori.
Christian Fossi