Cgil a congresso con 5 proposte per ripartire

Ravenna | 06 Marzo 2014 Economia
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La Cgil, con i suoi oltre 80mila iscritti, va a congresso giovedì 6 e venerdì 7 marzo (all’hotel Cube di Ravenna in via Luigi Masotti 2) al termine di un tour de force importante dove sono state fatte quasi 600 assemblee che ha visto oltre 10mila votanti. La mozione della Camusso «Il lavoro decide il futuro» ha ottenuto in provincia il 98,55% dei consensi. I congressi di categoria termineranno lunedì 3 e martedì 4 con lo Spi. «La partecipazione non è stata delle migliori, ma viste le premesse della crisi poteva andare peggio: non facile discutere di Cgil quando abbiamo 6.900 cassaintegrati e 4.000 che hanno perso il posto di lavoro solo nelle aziende che avevano diretto agli ammortizzatori sociali - commenta Costantino Ricci, segretario generale della Cgil di Ravenna -. Alla fine quindi siamo soddisfatti. La mozione ‘Il lavoro decide il futuro’ che indica una serie di azioni concrete che il sindacato vuole portare avanti, ha avuto la stragrande maggioranza dei consensi».
Il congresso provinciale pone al centro «Le azioni per essere protagonisti del cambiamento». La priorità per la ripresa?
«Noi lanciamo una riflessione che puntualizzeremo con l’analisi di Unioncamere: senza nuovi prodotti per nuovi mercati, stante l’assetto produttivo attuale, ci consegniamo ad un’inevitabile riduzione e decrescita economica. Servono dunque nuovi mercati e nuove tecnologie».
Quali le leve dello sviluppo?
«Innanzitutto il porto: tra approfondimento dei fondali, infrastrutture su ferro e gomma, nuovo terminal container sono pronti per i prossimi anni circa 330 milioni di euro quasi completamente finanziati. E’ un’opportunità imperdibile. Inoltre dobbiamo credere con ancor più convinzione nei tecnopoli, che stanno lavorando e brevettando nuovi prodotti sia in campo energetico a Ravenna che in quello dei nuovi materiali nel faentino e nel lughese. Stanno studiando insieme alle imprese e in futuro daranno la possibilità di far nascere nuove realtà produttive. La chimica è una base importante del nostro sistema produttivo che va sostenuta e messa in grado di crescere. Bisogna credere nel turismo destagionalizzandolo: dobbiamo mettere in campo un asse tra collina, enogastronomia, cultura, bellezze artistiche. Il percorso alla candidatura a capitale della cultura Ravenna 2019 è importante, ma vanno messe in pratica azioni concrete da subito. Infine è necessario avere dimensioni d’impresa più competitive creando nuove reti di vendita e per l’accesso al credito. E’ un punto fondamentale per rendere più competitive le nostre aziende e per permettere loro di fare investimenti».
Come si può pensare ad uno sviluppo del polo chimico se non si riesce nemmeno a stoccare i fanghi?
«La comunità di Ravenna deve trovare una soluzione allo smaltimento dei fondali. C’è la disponibilità dell’Autorità portuale a costruire un moderno impianto, saranno trattati a seconda della loro classificazione, ma si deve trovare una soluzione, il più in fretta possibile, ovviamente osservando le regole. Per la chimica, si può avere un futuro, rispettando l’ambiente e riducendo al minimo le emissioni».
Il rapporto con la Fiom a livello nazionale è incrinato sul patto per la rappresentanza. Che ne pensa?
«C’è un accordo sottoscritto e approvato dal direttivo nazionale. Si va verso una consultazione con i lavoratori e a questo punto verrà votato e si arriverà a una decisione finale. Sono convinto che sia un accordo importante che venga incontro alle richieste che la Cgil fa da 30 anni: darà la possibilità a tutti i lavoratori di votare, verranno certificati iscritti e voti, gli Rsu decideranno a maggioranza sui contratti aziendali, i lavoratori dovranno votare i contratti nazionali e saranno validi se inoltre otterranno l’ok del 50%+1 delle organizzazioni sindacali. Inoltre, se un sindacato rappresenta il 5% dei lavoratori, parteciperà di diritto alla trattativa per il rinnovo del Cnl del settore. Quest’accordo rende più difficili i contratti separati e di comodo. Sicuramente c’è il capitolo delle sanzioni che dev’essere ancora ben definito. Seppure con una visione differente sull’accordo, con gli esponenti locali della Fiom i rapporti sono buoni, grazie al fatto che negli anni abbiamo avuto un confronto basato su dialettica e reciproco rispetto. Ad ogni modo preferisco discutere delle questioni di merito; mi piace poco la questione del metodo, che sicuramente va affrontata, ma credo non sia corretto legarla all’emotività di un evento».
Basandosi sul discorso col quale ha chiesto la fiducia, come le pare l’avvio del Governo Renzi?
«Alcuni dei punti principali vengono incontro alle istanze del sindacato. Quattro sono particolarmente interessanti: è partito con la promessa della riduzione del cuneo fiscale che è stato chiesto dalla Cgil ed era una delle motivazioni dell’ultimo sciopero generale, poi ha garantito il pagamento del debito alle imprese che, siamo sicuri, avrebbe un effetto positivo su tutta l’economia. Ha parlato del ruolo centrale delle scuole e dell’istruzione nel futuro del Paese, da sempre una delle battaglie della Cgil, e di un piano nazionale per la riqualificazione dell’edilizia scolastica che è una priorità dal punto di vista della sicurezza dei nostri figli, ma sarebbe anche immediatamente un motore per l’economia locale. Un’altra riflessione importante è che Renzi ha parlato al Paese e non alle camere, aprendo di fatto una nuova fase politica sulla rappresentanza intermedia che interesserà per forza anche il sindacato. I due grandi momenti di crescita del Paese, quello post bellico e quello dalla crisi petrolifera, hanno visto sempre un confronto importante con le parti sociali. Se il presidente del consiglio avrà voglia di intavolare un dialogo, in noi troverà un interlocutore costruttivo».
La squadra le piace?
«La valuteremo in base a quello che saprà fare. Ci sono parecchi emiliano romagnoli e mi fa piacere».

IL PROGRAMMA

Il congresso si terrà all’hotel Cube di Ravenna

Giovedì 6 marzo

Ore 9. Apertura del congresso provinciale e insediamento della presidenza.
Ore 10. Relazione introduttiva del segretario generale Costantino Ricci. Saluti di Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna, e di Claudio Casadio, presidente della Provincia di Ravenna. Seguono gli interventi degli invitati.
Ore 12. Nomina delle commissioni. Ore 14.30. Inizio del dibattito. Ore 18. Chiusura dei lavori della prima giornata.

Venerdì 7

Ore 9. «APPunti dal Lavoro». Prove tecniche di comunicazione. Presentazione progetto della Cgil di Ravenna.
Ore 9.30. Dibattito «Le azioni per essere protagonisti del cambiamento». Presentazione dell’indagine sull’economia locale da parte di Guido Caselli (ufficio studi e ricerche Union Camere Emilia Romagna) e dibattito con Natalino Gigante (presidente Camera di Commercio Ravenna), Massimo Matteucci (vice presidente Lega Coop Romagna), Tomaso Tarozzi (vice presidente Confindustria Ravenna), Claudio Casadio (presidente Provincia) e Costantino Ricci (segretario generale Cgil Ravenna).
Ore 11. Ripresa dei lavori congresso. Ore 12.45. Illustrazione modalità voto. Inizio operazioni elettorali. Ore 14.30. Ripresa del dibattito.
Ore 16. Intervento di Cesare Melloni, segretario regionale Cgil. Illustrazione e votazione dei documenti congressuali. Elezione del comitato direttivo provinciale, del collegio sindacale, dei delegati istanze superiori. Chiusura Congresso.
Ore 17.30. Seduta riservata ai componenti del comitato direttivo provinciale ed elezione del segretario.
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