Faenza, nel Distretto A quattro amici e soci aprono «Moscone» dove piadine e crescioni son da prendere a morsi

Romagna | 19 Aprile 2024 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - C’è un Moscone in «riva» al Lamone. Non si tratta però del fastidioso insetto volante che tormenta le accaldate giornate estive, ma un nuovo, gustoso e simpatico progetto enogastronomico, in equilibrio tra slow e fast food alla romagnola, che punta tutto su alcuni simboli indiscussi del territorio: la piadina e il crescione.
Gian Maria Manuzzi, Carlo Zauli, Matteo Fantinelli e Fabrizio Bagnara, quattro storici amici e animatori della movida e dell’offerta gustosa in città, hanno così deciso di cavalcare l’onda, non quella che ha colpito Faenza nel maggio 2023, ma quella del gusto. Lo hanno fatto creando un contenitore che in primis contenuto. lo hanno ideato, pensato e plasmato però e soprattutto proprio in uno dei quartieri più colpiti dai fatti di un anno fa, il Distretto A, lungo le suggestive e antiche Mura Mittarelli. Qui come gli stessi ideatori hanno scritto nello slogan del «Moscone» hanno voluto dare una risposta «di salvataggio». Un carnet di piadine e crescioni artigianali, nati da impasti tradizionali realizzati dallo «Chef del testo» Leonardo Marabini e consulenza di uno chef del calibro di Pier Giorgio Parini, il tutto in abbraccio a farciture e ricette contemporanee. Una risposta a un mancanza gastronomica che cominciava a sentirsi in città.
«Moscone è in primis un viaggio nella Romagna dell’ospitalità e del divertimento - commenta uno degli ideatori, Gian Maria Manuzzi – che vuole portare la riviera del boom degli anni ’90 del secolo scorso fino nel cuore dell’entroterra. Un Moscone che è simbolo e rappresentazione in morso di una filosofia 100% Made in Romagna e che punta a soddisfare palati e anime di chi ha voglia di rivincita dopo la situazione difficile che ha colpito il territorio». Ed è proprio in questa parte del «tacco regionale», quello più affacciato sull’Adriatico, che prende vita il vero valore aggiunto dell’offerta eno-birro-gastronomica di questo spaccato della riviera che fu e che si spera ritorni a essere. «Materie prime di alta qualità, dai salumi ai formaggi arrivando fino alle limitate, ma apprezzatissime offerte di pesce, artigianalità nella creazione dell’impasto, che tra l’altro vuole essere una via di mezzo tra la sottile interpretazione della riviera e quella ben più grossa presente e sud della via Emilia, sono offerte di mare, di terra sempre in sintonia con la stagionalità, una carta di vini e birre in cui le referenze sono rigorosamente in stile artigianale e romagnolo - spiega Manuzzi - è il format dell’offerta che presentiamo al pubblico. Vogliamo dare un segno di attenzione e vicinanza a chi ogni giorno cerca di coltivare, allevare, costruire una qualità autentica, genuina, sana e quindi gustosa. Un'idea che dal passato naviga nelle acque tempestose e irascibili del presente, sempre con il sorriso sulle labbra. Noi cerchiamo solo di trasformarla, unirla e avvicinarla attraverso la sapiente consapevolezza dei nostri mezzi. Basti pensare - prosegue uno dei soci - che le verdure utilizzate nelle farciture provengono da una piccola ma al contempo grande eccellenza che ha aperto, sempre a Faenza, poche settimane fa: Ca’ di Viazadur».
Moscone non è solo materia da mangiare, ma anche e soprattutto da condividere. Per questo Manuzzi ricorda come «vogliamo dare una risposta, dalle 11 alle 22 durante la settimana che diventano le 23 nel week-end, a quel languorino improvviso, a quella voglia irrefrenabile del crunch alla romagnola, a tutti quanti si trovino nel mare in tempesta della fame improvvisa. Moscone, infatti, è non a caso quella piadina… di salvataggio. Quell’ancora a cui aggrapparsi quando si ha voglia di qualcosa di buono, veloce e soprattutto autentico». Per quanto riguarda la location, veramente simpatica nella sua «mise en place» architettonica e d’arredamento, si caratterizza per la presenza di ombrelloni, riproposizioni delle mitiche cabine da spiaggia, una torretta di avvistamento del bagnino romagnolo presenti nel giardino. Di fatto sembra di essere catapultati sulla battigia d’Adriatico tra Rimini e Cesenatico veramente negli anni ‘90. Una chicca poi è quella servita nei servizi igienici. Una genialata che non si può non apprezzare per la spavalda, memonica e divertente caratterizzazione «discotecara». Il tutto però in affaccio, seppur relativamente non vicino, sul Lamone.…
Non manca poi una progettualità parallela al piacere di gola. «Durante l’estate e la bella stagione - chiude Manuzzi - abbiamo anche in mente di ospitare e organizzare, nel giardino-spiaggia interno al locale, una serie di eventi, iniziative e momenti conviviali capaci di far riportare e vivere a tutti la spensieratezza, la gioia, la voglia di condivisione e il divertimento, che a Faenza, nel Distretto A e soprattutto in quest’area della città, sembra mancare da un po’. Ce n’è tanto bisogno, in modo trasversale e intergenerazionale, e noi proviamo a offrirlo come da sempre facciamo. Ci abbiamo voluto provare speriamo di poter confermare la riuscita del progetto anche nel futuro».
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Piadine strepitose! Location strepitosa!
Commenta news 22/04/2024 - Marty
Dove di trovano queste ,4 piadinerie?
Commenta news 21/04/2024 - Frenca
Io ancora non ho capito cosa servono... Semplici piadine e crescioni?
Commenta news 19/04/2024 - Giovanni
Bravi bravi buontutto.
Commenta news 19/04/2024 - Laura Traversari
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