Tentò di salvare due donne ebree destinate ad Auschwitz, riscoperta la storia della cesenate Clara Lelli Mami Righi che unisce Cesena ed Este

Emilia Romagna | 07 Marzo 2024 Fata Storia
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Aveva cercato di salvare due donne ebree, madre e figlia, dai campi di sterminio, prima ospitandole a casa ed evitando loro il carcere, poi provando a fare battezzare la più giovane. Tentativi coraggiosi che purtroppo non le hanno strappate alla morte. Grazie a questa storia di amicizia e solidarietà, riaffiorata da alcuni appunti rimasti a lungo chiusi in un cassetto, la città di Este nel Padovano, in occasione dell'8 marzo, Giornata internazionale dei diritti delle donne, ha deciso di omaggiare la protagonista della vicenda avvenuta 80 anni fa, intitolandole una rotatoria. Si tratta di Clara Lelli Mami Righi, cesenate di origine che, trasferitasi ad Este nel 1943, aiutò due cittadine venete ebree, Emma Ascoli Zevi e Anna Zevi, facendo il possibile per evitare la loro deportazione ad Auschwitz.
    "È per noi motivo di orgoglio - commenta il sindaco di Cesena Enzo Lattuca - conoscere le gesta di questa nostra concittadina che ha saputo distinguersi per coraggio e lealtà e che ha agito nel segno della fratellanza. Per troppi anni la storia di Clara, appartenente a una nota famiglia di Cesena e morta nel 1999 nel Milanese, è rimasta nell'oblio, ma oggi, grazie al Comune di Este e alla ricerca svolta da Gianluca Conte, diventa di dominio pubblico".
    Emma ed Anna erano titolari di un piccolo negozio a Este.
    Quel 4 dicembre 1943 doveva essere l'ultimo giorno di lavoro per guadagnare qualche soldo utile alla fuga dal Veneto, a seguito dell'arrivo in città della Wehrmacht. Ma la milizia si presentò al negozio e notificò loro l'arresto. Madre e figlia piansero e gridarono nel tragitto verso la caserma. La loro amica Clara da sola intervenne e convinse i carabinieri a consentire alle due donne ebree di trascorrere quella notte a casa sua. Evitò loro il carcere, ma furono poi trasferite a Villa Venier insieme ad altri ebrei padovani. Clara supplicò il prefetto, cercò di organizzare il battesimo di Anna, ma non riuscì. Il 31 luglio 1944 le due donne vennero caricate su un treno verso Auschwitz.
    Poche le tracce rimaste: Emma fu registrata in arrivo al campo e morì in quello stesso giorno a 66 anni. Si suppone che Anna sia deceduta all'età di 31 anni durante il trasferimento.
 
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