Riccardo Isola - I vini emiliano romagnoli stanno attraversando un indiscusso Rinascimento qualitativo. Un’affermazione che non è campanilistica piaggeria locale, ma il risultato che emerge dal mondo di chi il vino lo conosce a fondo e lo testa quotidianamente: i sommelier. A tal fine, per averne riprova basta sfogliare la nuova guida «Emilia Romagna da bere e da mangiare» fresca di stampa. Una sorta di bibbia laica per i vinonauti, o come si ama oggi dire «wine lovers» che vogliono conoscere lo stato dell’arte dell’enologia da Piacenza al riminese in punta di palato. Un prodotto editoriale, in distribuzione anche nelle diverse tappe di questa edizione estiva di «Tramonto diVino», che fotografa il meglio della produzione in cantina per il 2018/2019. Centinaia i sommelier che dai confini piacentini ai marittimi approcci del riminese, dall’ultima vendemmia, hanno assaggiato centinaia di campioni stilando una classifica finale che imprime su carta la situazione della produzione enologica regionale. Di seguito i migliori testimoni usciti che raprpesentano suggerimenti enoici da provare.
DIAMO QUALCHE NUMERO
I dati principali ci dicono che tra tutti i vini degustati sono state elette 116 eccellenze. Si tratta di quei vini che hanno ottenuto punteggi sopra il punteggio di 87/100. Tra questi 19 hanno ottenuto la stella d’oro in virtù del fatto che il punteggio è stato superiore o uguale agli 89 punti su 100. In Emilia le eccellenze certificate dalla guida sono state 50 mentre in Romagna sono state 56. Le eccellenze assolute, definiamole così, per l’Emilia si sono per lo più ottenute nel piacentino con 6 stelle d’oro e una la si è ottenuta nel parmense.
LE ECCELLENZE ROMAGNOLE
In Romagna la performance è stata più alta con 12 riconoscimenti dorati distribuiti tra Imola (2), Faenza (4), Forlì (4), Cesena (1) e Rimini (1). Vediamo in dettaglio, nella terra del Passatore, quali vini e quali cantine hanno impressionato le commissioni giudicatrici. Nell’imolese a soddisfare appieno i sommelier sono stati soprattutto due bianchi. Si tratta del «Codronchio» Romagna Docg Albana 2016 della Fattoria Monticino Rosso e il «Vitalba» Romagna Docg Albana 2017 della cantina Tre Monti, nelle colline tra Imola e Riolo Terme. Nel territorio faentino le quattro stelle d’oro sono state quelle del «Pietramora» Romagna Doc Sangiovese Riserva Marzeno 2015 della Fattoria Zerbina, il «Domus Aurea» un Romagna Docg Albana Passito 2016 della cantina Ferrucci, il «Tèra» un Colli di Faenza Doc Trebbiano 2017 dell’azienda Fondo San Giuseppe e infine il «Amarcord d’un ross» un Romagna Doc Sangiovese Riserva 2015 dell’azienda Trerè. Altra territorio del vino stellare è il forlivese con quattro riconoscimenti. Oltre al «Ronco delle Ginestre» un Forlì Igt Sangiovese 2012 di Castelluccio, ci sono stati il «Magnificat» un Forlì Igt Rosso della cantina Drei Donà Tenuta La Palazza, il «Vigna del Generale – Predappio di Predappio» un Romagna Doc Sangiovese Riserva 2015 della Fattoria Nicolucci e «Il Nespoli» un altro Romagna Doc Sangiovese Riserva 2015 questo prodotto da Poderi del Nespoli. A Cesena la stella dorata l’ha ottenuta il Romagna Doc Sangiovese Riserva 2015 della Tenuta Casali dal nome «Quartosole» mentre nel riminese questa è andata alla realtà di San Patrignano con «Montepriolo» un Colli di Rimini Doc Cabernet Sauvignon 2015.
I VINI DEL CUORE
La Guida infine riconosce anche una menzione per i cosiddetti vini da «Colpo al cuore». In tutto sono dieci, 5 emiliani e 5 romagnoli. Per la Romagna sono stati nominati il Romagna Doc Sangiovese Riserva 2015 «Bissoni» dell’omonima cantina, il «1858» Spumante Metodo Classico Brut s.a di Branchini, l’«Artemisia» un Colli di Imola Dop Bianco 2014 di Podere delle Rocche, il «Vigna la Ginestra» un Colli di Rimini Doc Rebola 2016 del Podere Vecciano e il «Savignone» un Ravenna Igt Centesimino 2016 dei Poderi Morini.
I MIGLIORI PER COSTO/QUALITA’
Altri dieci premiati, sempre distribuiti in parti uguali, sono quelli che hanno dimostrato il miglior rapporto qualità prezzo. In Romagna c’è l’Albana Romagna Docg Albana 2017 dell’azienda Balducci, il «Campo Mamante» un Romagna Docg Albana 2016 della Cantina Braschi, il «Lèal» un Colli di Rimini Dop Rebola 2015 della cantina Franco GHalli, il «Rondò» un Romagna Doc Sangiovese Superiore 2017 della Tenuta de Stefanelli e il «Caciara» un Romagna Dop Sangiovese Superiore 2017 di Enio Ottaviani.