Sanità, Ausl Romagna: «La pronta disponibilità potrebbe essere la risposta alle assenze improvvise»
Marianna Carnoli - Per sopperire alle carenze di personale negli ospedali delle province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, Ausl Romagna ha avanzato la proposta di sperimentare la pronta reperibilità grazie alla quale gli infermieri dovranno garantire la pronta disponibilità in ogni reparto in caso di bisogno anche annullando i riposi dovuti ed altre esigenze. Una proposta che ha sollevato proteste nel comparto con gli infermieri che sono scesi nelle piazze nelle scorse settimane a manifestare assieme ai sindacati. Per fronteggiare la crisi l’Ausl Romagna ha offerto anche la possibilità dell’autogestione, ma i sindacati non ritengono questo provvedimento una soluzione, convinti che per dare una svolta al problema servano solo nuove assunzioni. «Alla fine del 2021- ha spiegato in una nota la direzione di Ausl Romagna- è stato dato avvio al progetto di autogestione all’interno delle singole equipe in merito alle soluzioni organizzative da mettere in campo in caso di assenza improvvisa del personale infermieristico in turno, che costituisce la forma più avanzata di livello di autonomia in una organizzazione professionale, in quanto sono gli stessi professionisti che, in base alle singole specificità, possono individuare le soluzioni più efficaci sotto la guida del coordinatore. Tuttavia, da parte di molte organizzazioni sindacali sono stati avanzati dubbi e critiche, riportati all’attenzione della Direzione aziendale modalità di realizzazione della autogestione non sempre aderenti al dettato contrattuale, per non dire lesive dello stesso (queste in realtà mai del tutto compravate da evidenze chiare). E’ stata, quindi, avanzata dalla Direzione aziendale la proposta di attivare alcuni turni di pronta disponibilità per garantire la continuità dell’assistenza». A questo proposito Ausl ha spiegato che un turno di pronta disponibilità prevede un riconoscimento economico al dipendente a ricompensa, appunto, della sua disponibilità all’eventuale rientro in servizio. E’ stato anche avviato il confronto al tavolo sindacale Area Comparto sul ”Protocollo dei criteri generali per la gestione delle assenze improvvise nell’ambito dell’autogestione a garanzia della continuità assistenziale degli assistiti” e relativa ipotesi organizzativa gestionale di attivazione sperimentale della pronta disponibilità per supplire alle maggiori contingenze che si verificano in modo estemporaneo a garanzia della continuità assistenziale. «Questa ipotesi organizzativa gestionale, ad integrazione delle diverse modalità di sostituzione delle assenze improvvise in essere, proposta al tavolo sindacale, è prevista in forma sperimentale per tre mesi a partire da metà novembre, in ogni ambito territoriale per almeno 2 Dipartimenti e/o area assistenziale omogenea assieme all’individuazione dei relativi interventi correttivi, monitorando costantemente all’interno dell’Organismo paritetico, eventuali criticità o modalità organizzative da rivedere». Pur dichiarandosi disponibile a percorrere altre soluzioni organizzative proposte dai sindacati che garantiscano le migliori condizioni di lavoro, Ausl ha ribadito come i turni di pronta disponibilità, commisurati ed equamente distribuiti sulla base della dotazione organica di base di ogni unità operativa, saranno 50 giornalieri in tutta la Romagna e «attengono a pochi casi critici in cui i soli correttivi organizzativi non sono sufficienti a rispondere alle assenze improvvise. La sperimentazione prevista non è in alcun modo correlata alla carenza del personale infermieristico, che in Ausl Romagna e nella nostra regione, a differenza di altre realtà del Paese, non presenta al momento forti criticità. Il turn over del personale sanitario viene interamente coperto, così come le assenze lunghe: rispetto al 2019 il personale è stato incrementato nel suo complesso di circa 1248 unità in termini di tempi pieni equivalenti, di cui 869 unità rappresentate dal personale infermieristico».