La pet therapy cresce per aiutare bambini malati e disabili
Empatia, capacità di entrare in relazione, di rilassare e di migliorare il funzionamento delle persone sono alcuni dei punti di forza della pet therapy, una pratica sempre più diffusa. Tante le iniziative e le proposte nel territorio. Tra queste «Un sorriso a quattro zampe», il progetto dell’associazione «Il sorriso di Giada» che si svolge in Pediatria a Ravenna. «Quando passi mesi e mesi in ospedale, quella diventa la casa tua e del tuo bambino - ricorda Pamela Zingale, presidente dell’associazione e mamma di Giada, una ragazzina di dodici anni affetta da una sindrome rarissima -. Il progetto è nato dal mio desiderio di ricreare a Ravenna quello che trovai al Bambin Gesù di Roma, dove mia figlia fu ricoverata anni fa e dove incontrai per la prima volta la pet therapy». Iniziato in maniera sperimentale nel 2017, il progetto è stato inaugurato in maniera ufficiale lo scorso dicembre: «Quando lo abbiamo proposto al pediatra di Giada lui ne è rimasto entusiasta e, nel corso del tempo, abbiamo incontrato tante brave persone che ci hanno aiutato e sostenuto».
«I CANI CAMBIANO LE GIORNATE»
Tra queste Mauro Franceschelli, il coadiutore dei cani, un rottweiler e un levriero, che ogni sabato pomeriggio e nei giorni di festa si recano in visita ai piccoli pazienti dell’ospedale: «Preparo i cani a mettersi in relazione profonda con le persone e il mio ruolo è quello di moderare la comunicazione - racconta -. C’è chi sale sul letto e lo fa ondeggiare, chi dà una leccatina, chi è pronto per una passeggiata. Quello che fa il cane dipende molto dalla patologia del paziente. Ricordo di una ragazzina che, nonostante le avessero dato un antidolorifico, continuava ad avere dolori addominali che passarono solo stando insieme al cane. I cani sono in grado di rilassare, di spostare l’attenzione, insomma ti cambiano la giornata».
«SENZA LIMITI»
Non sono solo i cani a poter svolgere una funzione terapeutica. Lo sostiene Cecilia Fazioli, pedagogista e formatrice di «Clippete Cloppete», un’associazione sportivo dilettantistica con sede a Piangipane che si occupa di attività con animali per bambini con disabilità e per anziani con malattie degenerative: «L’attività con gli animali non ha limiti, tutti quelli da cortile hanno delle potenzialità. Non concordo con chi dice che la natura è maestra, ciò che conta è l’interazione tra l’utente e l’operatore che è mediata dall’animale. Attraverso di lui si ottiene la possibilità di accedere alla persona con disabilità cognitiva. Nel resto d’Europa gli animali stanno entrando nei reparti oncologici; in Francia in alcune classi il gatto vive con i bambini. Gli animali ci insegnano a rapportarci alla diversità, ci fanno emozionare e, soprattutto negli anziani, stimolano il ricordo dando avvio al racconto».