Agosto, come cambiano i servizi sanitari, fra ferie, turisti, caldo e Pronto soccorso presi d'assalto

Romagna | 09 Agosto 2018 Cronaca
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Silvia Manzani e Barbara Gnisci - Patologie diverse, maggiori accessi ai pronto soccorso, ferie dei medici, turisti. L’estate cambia l’organizzazione dei servizi sanitari in tutta la provincia. «Nei mesi estivi gli accessi al Pronto soccorso – riferisce Maria Pazzaglia, direttore del Pronto Soccorso di Ravenna e del Dipartimento Emergenza dell’Ausl Romagna – aumentano all’incirca del 30% e sono dovuti, in parte, a patologie minori, come: febbri, gastroenteriti e polmoniti, e in parte a malori che coinvolgono le persone più anziane, che vanno da semplici colpi di calore a veri e propri infarti».
Il caldo, come ogni anno, si rende protagonista dell’aumento del numero di accessi anche a causa di un aumento di presenze sul territorio: «Si presentano da noi anche molti turisti, che nella loro città sono seguiti dal medico e che qui magari necessitano di una sorta di continuità nelle cure e nei controlli». Sebbene ci sia un potenziamento delle guardie mediche, in quanto nel periodo estivo, si può usufruire anche della guardia medica turistica, collocata in vari punti della città, si continua a prediligere il ricorso al Pronto soccorso: «Si tratta di un’inappropriatezza cronica - conclude il direttore - che va avanti tutto l’anno. Del resto, soprattutto per chi è in vacanza è molto più semplice andare al Pronto Soccorso, dove grazie alla concentrazione di tecnologie e di pareri di più specialisti, si possono acquisire risposte in poco tempo. Noi fronteggiamo questo aumento di accessi con un potenziamento dei medici e degli infermieri: ad esempio, con un dottore in più nel codice minori e un passaggio da due a tre medici che coprono la notte in pronto soccorso».

INFERMIERI E AUTISTI
Quattordici infermieri e nove autisti d'ambulanza in più per l'estate. Il potenziamento del personale per il pronto soccorso di Ravenna, Emergenza urgenza territoriale 118 e per la centrale operativa che smista le chiamate in tutta la Romagna è confermato da Cristina Fabbri, direttore facente funzioni della Direzione infermieristica e tecnica ambito Ravenna: «Gli infermieri assunti per l'estate provengono dalle nostre graduatorie ed effettuano un percorso di inserimento specifico. A questo si aggiunge il potenziamento del punto di primo intervento di Cervia, zona di grande afflusso turistico». Ma non c'è solo l'emergenza-urgenza: «Per rispondere alle richieste dei turisti e garantire loro la continuità assistenziale, già da qualche anno implementiamo le sedute di dialisi serali. Dal 2017 è stato anche centralizzato il cruscotto delle prenotazioni, affinché possa essere gestita e soddisfatta la richiesta del turista che può eventualmente anche effettuare la dialisi in altri punti della Romagna, come Cesenatico e Rimini». Per garantire, invece, la copertura delle postazioni di lavoro durante il periodo di programmazione ferie del periodo estivo degli operatori, nel ravennate sono stati assunti, oltre agli operatori per il potenziamento estivo, 43 infermieri, 19 operatori socio-sanitari (Oss) e due ostetriche al fine di mantenere i livelli assistenziali e i servizi necessari ai nostri cittadini.

LA GUARDIA TURISTICA
Parte del lavoro è stata fatta anche sul fronte della guardia turistica: «In provincia - spiega Mauro Marabini, direttore dell'Unità operativa cure primarie - abbiamo sette ambulatori attivi, oltre a una serie di punti dai quali i medici partono per le visite domiciliari. Per coprire l'estate abbiamo assunto quaranta medici che siamo riusciti a reclutare facilmente, vista l'attrattiva del nostro territorio. Si va dal più giovane, appena laureato, al più anziano, che ha 69 anni. Per i turisti non residenti le visite ambulatoriali costano 15 euro, quelle domiciliari 25. Il lavoro è molto, soprattutto nel fine settimana. Ma si tratta di richieste molto semplici: scottature, febbri, diarree, anche nei bambini. Devo dire, però, che gli ambulatori sono utilizzati anche dai turisti con patologie croniche per la prescrizione di farmaci, la continuità assistenziali e la diagnostica».

ANZIANI E ONDATE DI CALORE
Infine, gli anziani soli: «Ogni anno - precisa Marisa Bianchin, direttrice dei distretti di Faenza e Lugo – viene effettuata una ricognizione degli ultra75enni che vivono in uno stato di solitudine e fragilità e che hanno una condizione di salute conosciuta dal medico di base o dai servizi sanitari e sociali. Inoltre, nelle giornate di forte disagio la rete complessiva delle strutture residenziali per disabili e anziani viene allertata da un punto distrettuale (per tutta la provincia) che dirama le istruzioni su come comportarsi al fine di mitigare il disagio bioclimatico. In concomitanza alle cosiddette ondate di calore, i servizi sociosanitari della provincia e i pronto soccorso degli ospedali sono attivi nel monitoraggio e nell'intervento. Un’attivazione che funziona per tutto il periodo che va da metà maggio a metà settembre. Quest'anno, per fortuna, finora il clima è stato meno problematico dello scorso anno».


 
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