Ravenna, Pronto soccorso, in arrivo uno "spazio polmone" per il picco influenzale
Federica Ferruzzi - Aumentano, rispetto al 2016, i pazienti del pronto soccorso di Ravenna dove, nelle prossime settimane, verrà allestito un cosiddetto «spazio polmone» per alleggerire l’afflusso previsto per il picco dell’influenza.
A tracciare il bilancio di un anno di attività è Maria Pazzaglia, dirigente dell’unità operativa del pronto soccorso del Santa Maria delle Croci.
Pazzaglia, quali sono i dati dell’anno che si sta per chiudere?
«A fine 2016 gli accessi al pronto soccorso sono stati 93.662. Da una stima rispetto ai dati attuali, a fine 2017 il computo di quelli totali supererà con tutta probabilità i 95mila. All’ultima rilevazione, infatti, vale a dire al 31 ottobre, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli accessi sono aumentati di 1.200».
Quali sono le principali cause di accesso?
«Tra le principali cause di accesso al pronto soccorso vi sono malattie cardiovascolari, stati infettivi e settici, pneumopatie, ma l’accesso improprio è ancora molto forte. La percentuale di codici verdi e bianchi, tra le persone che arrivano, si avvicina all’80 per cento. Da un lato questo è anche positivo, perché denota la fiducia che i cittadini hanno nelle nostre strutture e nell’ospedale in generale, ma dall’altro va sottolineato che accessi per problemi davvero minimi rallentano poi il trattamento di tutti i pazienti».
Quando è previsto il picco influenzale?
«Nelle prossime settimane: per questo ci stiamo preparando anche attraverso la realizzazione di un cosiddetto ‘spazio polmone’ in ospedale, che consentirà di alleggerire il carico del pronto soccorso, quando necessario, nei periodi di maggior afflusso».
E rispetto al personale?
«La pianta organica ha ancora bisogno di qualche aggiustamento e di qui a breve dovrebbero essere assunti tre medici».
Anche il 2017 è stato purtroppo funestato da casi di violenza di genere: quante segnalazioni sono partite dal pronto soccorso?
«Non abbiamo ancora i dati ufficiali. Possiamo però dire che nel corso del 2016 le violenze, gli abusi e i maltrattamenti rilevati sono stati 235 a Ravenna, 76 a Lugo e 119 a Faenza. In totale 430.
L’autore della violenza è principalmente il coniuge o il convivente. Dal 2003 esiste un protocollo che funge da linea guida e dal 2010 è stato oggetto di costanti revisioni con il coinvolgimento di tutti gli specialisti e delle Forze dell’Ordine, nonchè dei centri antiviolenza e dei Servizi Sociali, per costruire una rete adeguata alla tutela delle vittime di maltrattamenti e abusi. Nel 2010 è stato inoltre realizzato un dvd intitolato «Basta poco per cambiare», in collaborazione con Linea Rosa, al fine di migliorare l’accoglienza e la gestione dei casi in pronto soccorso. Nello stesso periodo sono iniziati i corsi di formazione per operatori, dall’accoglienza al triage alla visita medica, organizzati dall’Ausl insieme a Procura e Prefettura, con l’approfondimento degli aspetti giudiziari e medico-legali. Dal 2013 è stata infine definita una procedura sulla gestione dei pazienti vittime di violenze-abusi nell’Ausl Ravenna, in collaborazione con le altre strutture, che è stata poi ampliata nel 2017 ed estesa a procedura dell’Ausl Romagna, coinvolgendo tutte le realtà dell’area. In questo modo la sensibilizzazione al problema è massima ed omogenea e segue regole e comportamenti univoci».
Esistono corsi specifici di formazione per chi deve trattare questi casi ?
«Vi sono corsi di formazione annuali promossi da Ausl, Ordine dei Medici e altre strutture. Proprio quest’anno la Regione ha ricevuto fondi dallo Stato per sviluppare corsi formativi nelle Ausl dedicati agli operatori del pronto soccorso e delle altre strutture coinvolte e di recente ha riunito a Bologna tutti i referenti regionali per organizzarli».