Ravenna, 18mila auto nel 2024 per Asia, l’ad Ringoli traccia un bilancio: «Hub con grandi potenzialità, automotive in crescita in futuro»
Elena Nencini
E’ cominciata nel 2023 la collaborazione tra il gruppo terminalistico Sapir, primario operatore del porto di Ravenna, e la multinazionale tedesca Ars Altmann AG, società leader in servizi di logistica per veicoli finiti in Europa, che ha dato vita alla joint venture Asia (Altmann Sapir Intermodal Autoterminal) srl con la finalità di fornire e gestire servizi terminalistici ai principali Oem del settore automotive.
Soltanto nel primo anno di attività l’hub portuale di Ravenna è stato in grado di ricevere ed imbarcare in spedizione oltre 10mila veicoli: allo stato attuale le vetture sono imbarcate dal Terminal Tcr, mentre quando sarà completata si avvarrà della dorsale ferroviaria della penisola Trattaroli, dove Sapir sta completando i nuovi spazi per la logistica integrata.
Un sistema intermodale mare/ferro che porta il porto adriatico ad essere una valida alternativa agli hub del Nord Europa per le rotte intramed, Far East, penisola arabica per i flussi logistici con origine o destinazione dei Paesi dell’Europa Centrale.
A spiegare i dettagli della collaborazione e di come sta andando è Massimo Ringoli, amministratore delegato di Asia.
Ringoli, perchè la vostra scelta è caduta proprio su Ravenna?
«Dopo avere analizzato il contesto dei porti Adriatici abbiamo scelto il porto di Ravenna in quanto riteniamo che possa essere la piattaforma logistica con la migliore potenzialità di crescita ed espansione sia per la sua conformazione geografica, in quanto secondo il nostro modello di business è il Gate naturale per i mercati Asiatici, che per i livelli di servizi e professionalità riscontrati nell’amministrazione, nell’imprenditoria e per le maestranze portuali. Come previsto nelle linee guida del Piano Strategico Nazionale della Portualità la nostra intenzione è nel trasformare il porto di Ravenna nel nuovo gate per l’import e l’export, dall’Europa verso i paesi del Far East e viceversa. Come Ars Altmann Ag possiamo confermare che il porto di Ravenna è stata la prima piattaforma portuale avviata dal Gruppo e per tale motivo tutto lo sforzo è veicolato nell’aumentare il flusso logistico dei veicoli a totale beneficio della portualità ravennate».
Avete scelto Sapir come partner in questa avventura, come mai?
«Il ruolo di Sapir è fondamentale, rappresenta una realtà affidabile e consolidata nel territorio, con il quale fin dal principio abbiamo condiviso in maniera sinergica la visione a medio e lungo termine del progetto automotive. Non possiamo non essere soddisfatti della nostra partnership».
Un bilancio fino ad ora?
«Possiamo essere soddisfatti oltre le aspettative, il 2023 e 2024 si è trasformata da una fase test ad una vera e propria start up. Nel 2025 entreremo nel cuore del progetto. Abbiamo chiuso il primo anno con oltre 10mila vetture, per il 2024 arriveremo intorno alle 18mila. Sicuramente nell’anno in corso abbiamo subito gli effetti e le problematiche sorte intorno al conflitto in Medio Oriente. Stiamo sicuramente attraversando un momento difficile ma affrontiamo i problemi con reattività e dopo una iniziale difficoltà delle rotazioni delle navi adesso sembra che tutto si stia allineando nuovamente. Il canale di Suez aperto o chiuso fa la differenza per il porto di Ravenna».
Per il 2025 cosa avete in programma?
«Di raddoppiare i volumi e continuare con la preparazione delle nuove aree necessarie all’ampliamento generale del progetto. Confidiamo che Ravenna avrà uno sviluppo nei prossimi anni molto importante nel settore automotive».
Bmw è uno dei vostri partner?
«Abbiamo chiuso un accordo pluriennale con uno dei più grandi brand mondiali del settore automotive, Bmw, che grazie alla disponibilità ed alle professionalità del territorio ha modificato il suo schema logistico corporate con l’inserimento del porto di Ravenna. Ars Altmann Ag è un operatore multimodale integrato: trasferiamo via ferro le vetture dai principali Plant Europei utilizzando i nostri treni di proprietà. Riceviamo le vetture nella struttura portuale e ne curiamo l’imbarco sulle navi dei principali gruppi armatoriali del settore automotive che vengono a ritirarle».
Quanto è l’indotto sul porto di Ravenna?
«Le attività correlate alla gestione dei flussi automotive in export necessitano, durante le operazioni commerciali di imbarco nave, l’impiego di circa 150 persone della Compagnia Portuale, alle quali possono essere aggiunti i benefici per tutti servizi tecnico nautici del porto di Ravenna oltre alle agenzie marittime e case di spedizioni che curano le pratiche amministrative/doganali. Inoltre, quotidianamente, in questa fase di start up abbiamo impiegate circa 12 unità per le attività di scarico treno ed handling».