Don Tiziano Zoli, nuovo reggente delle Parrocchie di Santa Maria Assunta in Solarolo e di Santa Maria in Felisio, è stato accolto con calore da un sostanzioso gruppo di solarolesi, che il 10 gennaio gli ha dato il benvenuto.
Lui li chiama «il popolo dei viaggi», essendo don Tiziano il responsabile di viaggi e pellegrinaggi della diocesi.
Durante la giornata di benvenuto, il sindaco Fabio Anconelli non ha mancato di ringraziare don Marco Corradini «per il lavoro fatto in questi sei anni a beneficio della nostra Comunità: con lui ho condiviso piccoli e grandi problemi e ne ho apprezzato disponibilità ed impegno» e ha infine rivolto un ringraziamento speciale a don Tiziano, elogiando la sua enorme voglia di fare e le sue numerose competenze in diverse realtà associative.
Infatti, sono numerose le esperienze del don che spiega «il Signore con me si diverte a mescolare le carte», dalla parrocchia della Nunziatella di Roma con 35mila abitanti, alla città di Alfonsine dove il sacerdote si è dovuto confrontare con una realtà particolare dal punto di vista religioso ma profondamente umana, per poi passare alla parrocchia di Faenza impegnandosi come viceparroco fino ad arrivare alla piccola ma unita comunità solarolese.
Dopo l’insediamento del nuovo parroco la comunità ha reagito positivamente e con un grande entusiasmo. Così anche don Tiziano: «Solarolo la sento come un grande regalo e una grande responsabilità» così commenta emozionato il nuovo parroco. Conosciuto già da gran parte della città poiché la sua famiglia vive a Solarolo, il sacerdote inizia con il piede giusto il nuovo anno, indaffarato più che mai si destreggia tra gli impegni con i suoi catechisti e i lavori in curia di ufficio stampa della diocesi. Al momento don Tiziano fatica ancora a prendere del tutto confidenza con i solarolesi essendo subentrato da poco al posto di don Marco, ma già fa capire di essere ben disposto e disponile a tutti: «La parrocchia è una tavolo attorno alla quale tutti possono venire. La cosa più importante è essere accoglienti e sorridenti».
«Un cambiamento di parroco è difficile poichè significa un cambiamento degli schemi. Però i cambiamenti sono necessari, perché permettono alle parrocchie di arricchirsi dal punto di vista spirituale» conferma Giacomo, catechista e amico di don Tiziano, che lo descrive come un «vulcanico», un uomo che si appassiona alle persone e alle loro storie, pieno di forza e con un’immensa capacità di coinvolgere le persone indecise con la sua tenacia.
«Una bocca sola e due orecchie per ascoltare il doppio e parlare la metà» è il motto di Baden Powell e quello di don Tiziano che è deciso, a modo suo, a lasciare il segno nella comunità solarolese, diventando una vera e propria guida per le persone che saranno disposte a farsi coinvolgere in questa sua avventura. (Greta Pettazzoni)