Sandro Bassi
Le notizie sono due, di contenuto e di contenitore. Parte una nuova mostra di Ivo Sassi, artista conosciutissimo, e stavolta non di ceramica ma di tecniche miste (pitture, resine, più qualche piccolo inserto ceramico) e parte in un nuovo locale che si presenta molto promettente per l’attuale realtà faentina. Si tratta della Galleria Ronchini, in corso Baccarini 15, in quelle due sale che fino a pochi anni fa ospitarono il bizzarro «Tramburger», rosticceria-friggitoria. Ben 200 metri quadri distribuiti fra un accogliente pian terreno e un insolito seminterrato, nella casa-palazzo che fu della famiglia Marsili.
Sabato prossimo
14 febbraio, alle 17.30, il titolare Claudio Ronchini (molto noto a Faenza dove esercita la professione di avvocato e dove ha svolto anche attività amministrativa: assessore prima allo sport e giovani, poi lavori pubblici nella giunta Casadio) e Ivo Sassi apriranno le porte per il battesimo ufficiale, appunto con «Basso-rilievi», la prima di un’augurabile lunga serie di mostre. «E’ uno spazio privato che può efficacemente affiancarsi a quelli pubblici - ha spiegato Sassi presentando la mostra, non a caso, al Mic - e che di fatto farà attività pubblica. Sono contentissimo di essere il primo a esporre qui e sono certo che il gallerista, proprio perché non fa questo come mestiere, potrà avere successo». «Avevo in mente questo progetto da tempo - dice Ronchini -, ma finora avevo sempre rimandato. Nonostante i tempi non proprio felici, ho deciso di partire e investire in un luogo del centro, in posizione strategica e bella. D’altronde vedo che Faenza ha ancora un suo vivace movimento».
La mostra comprenderà opere inedite ed è corredata da un catalogo che, per scelta di Sassi, riporta la presentazione rude e pungente («... conosco Ivo Sassi da diversi anni, da quando frequentava l’istituto d’arte: era la disperazione di tutti...») ma a suo modo profetica («...quando una migliore educazione lo saprà dominare, il nostro selvaggio pittore di Brisighella darà ai suoi amici la grande gioia di averci creduto»), scritta da Angelo Biancini per la prima mostra del futuro artista, a Faenza, nel lontanissimo 1961.