Con.Ami dona una «Casa dell’acqua» ai Comuni. Investimento da 440mila euro
Nel corso del 2014, il Con.Ami donerà a ciascuno dei 23 Comuni consorziati una «Casa dell’Acqua». E’ questo il modo che il Consorzio che ha sede ad Imola ha scelto per «festeggiare» i 111 anni di costituzione dell'Azienda municipalizzata di Imola, ora Con.Ami.
I 23 Comuni che costituiscono il Con.Ami sono: Bagnara di Romagna; Borgo Tossignano; Brisighella; Casalfiumanese; Casola Valsenio; Castel Bolognese; Castel del Rio; Castel Guelfo; Castel San Pietro Terme; Conselice; Dozza; Faenza; Firenzuola; Fontanelice; Imola; Marradi; Massa Lombarda; Medicina; Mordano; Palazzuolo sul Senio; Riolo Terme; S. Agata sul Santerno; Solarolo; i 23 Comuni sono distribuiti in tre province - Bologna, Ravenna e Firenze - e in due regioni - Emilia Romagna e Toscana.
La «Casa dell’Acqua» è una struttura realizzata per valorizzare l’acqua del sindaco e si può considerare come una sorta di evoluzione della fontana che negli anni ha caratterizzato la nostra realtà sia come punto di prelievo acqua sia come luogo di socializzazione. In sostanza, la «Casa dell’Acqua» non è altro che una «fontana tecnologica».
Per l’installazione, Con.Ami si affida a Adriatica Acque srl, azienda partecipata dal Gruppo Hera e da Marche Multiservizi, che ha messo a punto negli anni lo specifico progetto «La Casa dell’Acqua», che prevede l’installazione di appositi distributori dai quali i cittadini possono attingere acqua liscia gratuitamente e acqua gasata ad un costo di 5 centesimi al litro L’acqua proviene direttamente dalla rete idrica pubblica, di proprietà del Con.Ami e gestita da Hera: si tratta della stessa acqua che sgorga dal rubinetto di casa, che in questo caso viene solo refrigerata e «gasata» con l’aggiunta di anidride carbonica alimentare, senza altri trattamenti.
Con.Ami stanza in budget di quasi 400 mila euro. «Il Con.Ami si fa carico dei costi della struttura, del suo inserimento e del costo delle utenze, ovvero dell’acqua e dell’energia elettrica – specifica Mauro Casadio Farolfi, vice presidente Con.Ami -. Nel complesso, per fornire le 23 “Case dell’Acqua” Con.Ami ha stanziato un budget di quasi 400 mila euro; i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria e dei materiali di consumo saranno a nostro carico e verranno coperti con gli incassi dall’erogazione, calcolati nell’insieme di tutti gli impianti installati».
La scelta del luogo dove ubicare la struttura verrà concordata fra ogni singolo Comune e Con.Ami tenendo anche in considerazione la facilità di fruizione per i cittadini e l'ubicazione delle reti dei servizi necessari al funzionamento. I Comuni hanno solo il compito di individuare l’area e di metterla a disposizione in comodato gratuito al Con.Ami; mentre Hera sosterrà il costo del basamento sul quale viene montata la «Casa dell’Acqua» e garantirà la qualità dell’acqua insieme a tutti i servizi tecnici indispensabili a preservare la continuità dell’erogazione.
«Molti Comuni consorziati ci avevano chiesto la possibilità di ricevere una “Casa dell’Acqua” e con questo intervento diamo una risposta concreta alla loro richiesta, cogliendo l’occasione dei 111 anni di storia che abbiamo alle spalle - aggiunge Mauro Casadio Farolfi -. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare e promuovere un maggiore utilizzo dell’acqua di rete, cioè di quella che sgorga dai rubinetti, anche al fine di favorire comportamenti più sostenibili da un punto di vista ambientale, con la riduzione dei rifiuti derivanti dall’utilizzo di acque minerali in bottiglia di plastica. Questo intervento rientra appieno in quella strategia di valorizzazione del servizio idrico che vede il Con.Ami investire nel triennio 2013/2015 circa 6,2 milioni di euro nel settore idrico».
Come sottolinea Andrea Montanari, direttore di Adriatica Acque, «ad oggi abbiamo installato oltre 60 Case dell’Acqua sul territorio nazionale, curandone anche la manutenzione. La Casa dell’Acqua è uno strumento utile ad avvicinare il cittadino ad un uso corretto e consapevole dell’acqua del rubinetto, spesso denigrata da campagne pubblicitarie forvianti, ma in realtà più controllata e sicura dell’acqua in bottiglia. Inoltre attiviamo sul territorio collaborazioni con cooperative sociali e Onluss che aiutano gli utenti ad un corretto utilizzo della fonte (soprattutto nel primo periodo di novità), garantendo anche la pulizia esterna degli impianti e della struttura per renderla sempre impeccabile».
Risparmio ambientale. Da un punto di vista della sostenibilità, ipotizzando un’erogazione giornaliera media di 1.250 litri da una «Casa dell’Acqua» si ottengono i seguenti benefici ambientali, ogni anno: 450 mila litri erogati; circa 300 mila bottiglie in plastica risparmiate; 375 svuotamenti di cassonetti per la raccolta della plastica risparmiati; circa 50 tonnellate di Co2 non emesse in atmosfera (grazie alla mancata produzione e trasporto delle bottiglie in plastica); 20 tir in meno sulle strade adibiti al trasporto di acqua in bottiglia (vetro e plastica); 25 tonnellate di petrolio risparmiate per la produzione e il trasporto delle bottiglie in plastica. A questi vantaggi per l’ambiente si uniscono i risparmi per le famiglie, calcolati in 90 mila euro all’anno, per i cittadini che utilizzeranno la «Casa dell’Acqua».
Entro metà marzo le «Case dell’Acqua» saranno installate anche nei Comuni di Bagnara, Borgo Tossignano, Castel Guelfo, Imola, Massa Lombarda e Riolo Terme (l’ordine dipenderà anche dagli accordi in corso di definizione con i Comuni per le singole inaugurazioni). Successivamente, entro aprile, sarà la volta dei Comuni di Firenzuola, Castel del Rio, Solarolo (a discrezione dell’Amministrazione comunale se andare oltre le elezioni), Conselice e Fontanelice. Nei rimanenti Comuni saranno installate entro giugno.