Come anticipato da
Il Sole 24 ore, il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi sta mettendo a punto una riforma delle Autorità portuale e logistica in otto distretti: Alto Tirreno, Medio Tirreno, Basso Tirreno, Alto Adriatico, Medio Adriatico, Basso Adriatico-Ionio, Sicilia, Sardegna, che comprendono i nodi europei della rete Ten-T.
“Circolano, nel solito caos, bozze della riforma Lupi sulla riorganizzazioni delle Autorità portuali - commenta il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci -. Ravenna, con in testa il Presidente Galliano Di Marco, la propone da tempo. Pare che il Ministro Lupi proponga di ridurre da 24 a 8 le Autorità portuali italiane, creando delle Autorità di macroarea che governerebbero su tutti i porti di quella zona. La riforma dei porti del Ministro Lupi individuerebbe ‘un’Autorità portuale e logistica di interesse strategico nei seguenti distretti: Alto Tirreno, Medio Tirreno, Basso Tirreno, Alto Adriatico, Medio Adriatico, Basso Adriatico-Jonio, Sicilia, Sardegna, che comprendono i nodi europei della rete Ten-T’.
Le nuove Authority governeranno sia le risorse umane sia le risorse strumentali di tutti i porti che ne faranno parte e amministreranno anche, in via esclusiva, le aree e i beni del demanio marittimo nel distretto di competenza. Le Autorità potranno, inoltre, acquisire partecipazioni ‘in società operanti anche all’estero nei settori di pertinenza’.
Scompariranno inoltre i Comitati portuali e nascerà invece un Consiglio direttivo, che coadiuverà l’opera del Presidente, nominato dal Ministro delle Infrastrutture d’intesa con i Presidenti delle Regioni interessate. Un Presidente che avrà poteri ben più ampi di quelli di un attuale Presidente di Autorità Portuale. Se per individuare il porto capo-distretto verranno seguiti criteri oggettivi, Ravenna è in una botte di ferro. Ma siamo in questa Italia e con questo Governo. Io sento puzza di bruciato. Un Governo che propone Salerno come area metropolitana è capace di tutto. Ma anche noi ravennati siamo pronti alle barricate se la riforma, che noi chiediamo, sarà guidata non da criteri geo-economici ma da criteri geo-politici-di potere. Siamo pronti a giocarci molte carte per difendere il nostro porto e le nostre imprese. Con il Presidente di Marco e con la Regione siamo al lavoro”.