Mini-Imu, Jader Dardi (Cna Faenza): "Comuni divisi sul pagamento, che peccato"
I Comuni dell’Unione della Romagna faentina, non hanno perso l’occasione, con la vicenda Mini Imu di dimostrare le falle di un modello istituzionale che dovrebbe garantire uniformità di scelte e il massimo coordinamento della gestione del territorio.
Consapevoli della continua incertezza che caratterizza le scelte del Governo in materia fiscale e di rimando anche le facoltà decisionali delle Amministrazioni locali, le quattro Associazioni del Commercio e dell’Artigianato, non comprendono tuttavia come ancora al 17 Gennaio, con la scadenza della Mini Imu dietro l’angolo, non si siano potute sciogliere le riserve circa le modalità di pagamento dell’imposta, creando non pochi disagi ai contribuentiper le ambiguità e incertezze che ancora oggi non si sono dissolti del tutto con un grande punto interrogativo sulle decisioni assunte o da assumere in merito ai pagamenti dell’imposta, inseguendo le notizie dell’ultim’ora e ancora in mancanza di atti deliberativi.
Il rincorrersi di notizie e voci di corridoio poteva esser messo a tacere a margine della Giunta dell’Unione della Romagna Faentina dello scorso giovedì 16 gennaio, di cui fanno parte tutti i 6 Sindaci del territorio faentino. Ma al Tavolo degli Imprenditori, che ha richiesto una breve sessione di chiarimento, è stato risposto che non era possibile mettere in agendaun incontro, causa il fitto ordine dei lavori.
Le associazioni CNA, CONFARTIGIANATO, CONFESERCENTI e CONFCOMMERCIO, non possono che prendere atto dell’incapacità, da parte delle Amministrazioni locali, di assumere indirizzi unitari, chiari e tempestivi, e del fallimento, in questo frangente, del modello istituzionale dell’Unione dei Comuni.
La vicenda della Mini Imu purtroppo conferma che a tutti i livelli istituzionali le decisioni assunte da chi è chiamato a governare si tramutano in maggiori adempimenti e difficoltà operative sui contribuenti con un inevitabile aggravio dei costi della tassazione. Per il sistema produttivo tale irresponsabilità si tramuta in un aggravio di adempimenti, di costi e di burocrazia, alla faccia della semplificazione e delle dichiarazioni di intenti per favorire la ripresa.